La mia idea nasce inizialmente con lo scopo di
“liberare” i bambini da quelli che sono i canoni e le regole che sono
solitamente intimati a rispettare sin dal primo loro approccio con gli
educatori: regole che variano dal “non uscire”
dalla linea di contorno fino alla scelta dei colori da utilizzare, regole che
devono attenersi a dei criteri universali. I bambini più piccoli hanno usato dei colori che
non si avvicinano minimamente ai colori che utilizzerebbe una persona adulta,
mentre quelli più grandicelli hanno colorato in maniera stereotipata,
utilizzando il rosa per il viso, il giallo per i capelli delle donne, il blu
per il cielo e il mare; questo perché durante i primi anni della scuola
d’infanzia hanno acquisito totale padronanza nel riconoscere i colori e
associarli a un viso,un oggetto,una pianta. Nel corso della mia ricerca ho accostato i
bambini ai surrealisti, i quali durante il loro operato artistico hanno sempre
cercato di distaccarsi da tutti i tipi di convenzioni e modelli. Mentre i
bambini non hanno bisogno di distaccarsi da canoni universali perché ancora non
ne conoscono l'esistenza.
Chiara Buonanova
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