mercoledì 17 aprile 2013

Incontro con Luigi Presicce al MUST (ph. Luisa Raheli)





Dialoghi di CreArt-Lecce, Incontro con Luigi Presicce, a cura di Lorenzo Madaro

L’ARTISTA LUIGI PRESICCE AL MUST
Sabato 13 aprile, alle ore 11.30, incontro-dialogo al Museo Storico di Lecce con gli studenti dei licei artistici e dell’Accademia di Belle Arti con uno degli artisti più importanti  della sua generazione. L’iniziativa rientra nel progetto Creart ed è legata alla candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura



In occasione del finissage della mostra collettiva dei cinque finalisti della prima edizione leccese, ospitata presso l’ex Convento dei Teatini, sabato 13 aprile, alle ore 11.30, il team che lavora al progetto CreArt-Lecce incontrerà l’artista Luigi Presicce negli spazi del Must, il museo storico della città di Lecce per un incontro con gli studenti dei licei artistici del territorio e dell’Accademia di Belle Arti della città.
Il progetto Creart è un  vero e proprio network che unisce geografie europee all’insegna dei linguaggi della contemporaneità, sostiene artisti delle giovani generazioni attraverso mostre, workshop, residenze d’artista.
L’incontro rientra altresì nella programmazione di MUSTinART-Generazioni a confronto.
Orientamenti culturali, collaborazioni con gallerie d'arte e istituzioni culturali pubbliche, confronto con diversi operatori del mondo dell'arte nazionale e internazionale, esperienze legate a significative residenze d'artista (la più recente al museo MACRO di Roma), scelta di particolari linguaggi espressivi e performativi: numerosi sono gli aspetti che potranno essere sviscerati durante questo ''dialogo'' a cui seguirà un dibattito tra l’artista e il pubblico.
L’incontro sarà coordinato da Lorenzo Madaro, direttore artistico di CreArt: “Luigi Presicce è uno degli artisti più rilevanti della sua generazione, per la sua indagine coerente e plurale, e per tutta una serie di esperienze già collezionate in musei e spazi espositivi italiani e non solo. Questo incontro-dialogo, destinato in particolar modo agli studenti dei licei artisti e delle Accademie di Belle Arti, potrà essere un momento di confronto e approfondimento sulla sua ricerca e su alcuni step che attualmente regolano il cammino dei giovani artisti nel panorama nazionale e internazionale”.
Per Alessandro Delli Noci, assessore alle Politiche Giovanili ed Europee, l’incontro con Luigi Presicce rappresenta “un’opportunità importante per quanti vogliano partecipare l’esperienza di un artista che, partendo dal loro stesso humus sociale e culturale, è riuscito ad affermare la sua arte in contesto nazionale ed internazionale. Per una istituzione che riconosce l'importanza del ruolo sociale ed economico degli artisti, dal cui lavoro dipende il patrimonio culturale futuro nonché la qualità delle società, promuovere opportunità di questo genere è doveroso, oltre che opportuno. Aver destinato, poi, questo incontro, oltre che a tutti gli interessati, anche e soprattutto agli studenti salentini, è la dimostrazione di quanto il Comune di Lecce si stia muovendo con oculatezza e lungimiranza, non soltanto nell’ambito della promozione e della valorizzazione degli artisti, ma anche e soprattutto nell’ambito della formazione (continua e non), così come auspicato dall’Unione Europea”.
Il progetto Creart è promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Europee e dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo del Comune di Lecce nell’ambito della candidatura a “Capitale Europea della Cultura 2019”.


Profilo biografico essenziale di Luigi Presicce
Nato a Porto Cesareo (Lecce) nel 1976, vive e lavora a Milano, Firenze e Porto Cesareo. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma il suo lavoro è stato decisamente influenzato dai suoi studi indipendenti. Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l’artista americana Joan Jonas. Nel 2008, nell’ambito di Artist in Residence, ha partecipato al workshop in Viafarini a Milano con l’artista americano Kim Jones. A Milano, nel 2008 ha fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) Brownmagazine e in seguito Brown Project Space, per il quale cura la programmazione. Nel 2011 con Giusy Checola e Salvatore Baldi ha fondato a Lecce “Archiviazioni” (esercizi di indagine e discussione sul sud contemporaneo). Nel 2012 ha preso parte a Artists in Residence al MACRO, Roma. Con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti è coinvolto nel progetto Lu Cafausu, con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel.
Ha realizzato performance presso la Fondazione Claudio Buziol, Venezia (2010), Thessaloniki Performance Festival, Biennale 3, Grecia (2011), Reims Festival Scènes d’Europe, Frac Champagne-Ardenne, Francia (2011), MADRE, Napoli (2012), We Folk – Drodesera Festival, Centrale Fies, Dro (2012). Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011), Long Play, MAGA, Gallarate (2012). In occasione di Arte Fiera 2013 il MAMBO di Bologna ha promosso una sua performance e una sua opera è stata acquisita dall’ente fiera della città. In questi giorni un suo progetto inedito concepito durante una residenza promossa nell’ambito della manifestazione europea Wathershed sarà presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles.








giovedì 21 marzo 2013

Gli artisti di CreArt-Lecce: Salvatore Surano

Salvatore Surano (Andrano, Lecce 1980).
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Lecce, Surano coniuga l'interesse per lo studio della figura umana a una ricerca legata ai materiali. Le opere in mostra per esempio sono dipinte su broccato.



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«Corpi ed espressioni, osservati, indagati, additati, analizzati: al microscopio ingranditi, filtrati e interposti con filtri, reticoli e setacci; attraverso griglie geometriche, esposi, spezzati, frantumati, riflessi in mille specchi scheggiati e rigati, da “dentro”. È il broccato il supporto che rappresenta la loro prigione, che a sua volta può essere la loro salvezza. Le immagini appaiono bloccate in un attimo, i colori sono realistici capaci di bloccare il fruitore e proiettarlo nella loro profondità prospettica.

Le immagini appaiono non definite, ma intuibili solo da alcuni segni di colore che delineano viso e corpo; questo lascia libero l’osservatore di intuire se l’opera è allo stato finale o iniziale.

Il mio obiettivo è quello di scavare nell’anima di chi mi sta di fronte, enfatizzando i volti, illuminandomi con un uso incisivo, quasi espressi sta dei colori.

Ho avuto il coraggio di guardare».

Salvatore Surano

Gli artisti di CreArt: la III F del Liceo Artistico "Ciardo-Pellegrino" di Lecce

CreArt si distingue anche per un'attenzione forte verso le giovani leve dell'arte. Abbiamo così selezionato un gruppo di studenti del liceo artistico "Ciardo-Pellegrino" di Lecce. Gli allievi della III F hanno indagato il paesaggio rurale salentino, proponendo un'installazione dedicata ai "monumenti" del paesaggio agrario: il muretto a secco.



Alcuni momenti dell'allestimento presso l'ex convento dei Teatini (19-20 marzo 2013)

Allestimento delle opere di Dario Carratta
Allestimento delle opere di Chiara Buonanova
Una veduta della mostra durante l'allestimento ph. Gilvia Rollo
Annalisa Macagnino. Ph. Gilvia Rollo


Opere di A. Macagnino. Ph Gilvia Rollo

martedì 12 marzo 2013

Gli artisti di CreArt-Lecce: Chiara Buonanova

Chiara Buonanova (Maglie, Lecce 1993) frequenta il Liceo Artistico "Ciardo-Pellegrino". 



La mia idea nasce inizialmente con lo scopo di “liberare” i bambini da quelli che sono i canoni e le regole che sono solitamente intimati a rispettare sin dal primo loro approccio con gli educatori: regole che variano dal “non uscire” dalla linea di contorno fino alla scelta dei colori da utilizzare, regole che devono attenersi a dei criteri universali.  I bambini più piccoli hanno usato dei colori che non si avvicinano minimamente ai colori che utilizzerebbe una persona adulta, mentre quelli più grandicelli hanno colorato in maniera stereotipata, utilizzando il rosa per il viso, il giallo per i capelli delle donne, il blu per il cielo e il mare; questo perché durante i primi anni della scuola d’infanzia hanno acquisito totale padronanza nel riconoscere i colori e associarli a un viso,un oggetto,una pianta. Nel corso della mia ricerca ho accostato i bambini ai surrealisti, i quali durante il loro operato artistico hanno sempre cercato di distaccarsi da tutti i tipi di convenzioni e modelli. Mentre i bambini non hanno bisogno di distaccarsi da canoni universali perché ancora non ne conoscono l'esistenza.

 Chiara Buonanova